Tra le diverse lavorazioni delle viti quella che è specifica per la determinazione della qualità e della quantità dell’uva è la potatura. Questa infatti non determina la sola forma della pianta ma orienta la qualità dell’uva.
Esistono due diversi tipi di potatura: la potatura secca e la potatura verde.
La potatura viti: secca
La potatura secca viene eseguita una sola volta l’anno – in inverno – ed è utilizzata per determinare il numero di gemme che andranno a originare i grappoli. Di conseguenza una potatura corta, che prevede dalle 7 alle 10 gemme, darà frutto ad una produzione di elevata qualità e minore quantità.
Diversamente le potature lunghe, le cui gemme hanno un numero compreso tra 15 e 25 gemme, daranno vita ad una produzione molto abbondante ma di minore qualità. La tipologia di potatura cambia in base a diversi fattori: l’età della pianta, la tipologia di vigneto, l’ubicazione del terreno, etc.
La potatura verde
La potatura verde viene realizzata un paio di volte, nel periodo della primavera estate. Questa permettere di dare alla pianta la sua forma pulendo i germogli fuoriusciti dal tronco (la cosiddetta spollonatura).
Altro scopo della potatura verde è l’aerazione dei grappoli e uno sviluppo verticale della pianta.
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I sistemi di allevamento della vite
La potatura a secco della pianta determina anche la tipologia di allevamento scelta. In altri casi il tipo di allevamento viene determinato già nel periodo della piantagione delle barbatelle.
Esistono molti sistemi di allevamento della vite:
- a tendone
- pergola
- ad alberello
- a cordone speronato
- a Guyot
- capovolto doppio
- etc.
In generale le diverse tipologie di allevamento hanno origine e diffusione in determinate regioni d’Italia. Ad esempio l’alberello basso è tipico della coltivazione dello Zibibbo a Pantelleria, la pergola è tipica del Trentino e dell’Alto Adige, etc.
Il sistema di allevamento più comune è senza dubbio quello che prevede un impianto a spalliera dove è possibile utilizzare più di una tipologia di potatura. In ogni caso in Europa la più utilizzata è il guyot, perché è semplice da lavorare e permette di ottimizzare l’insolazione delle foglie.
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